L'avventura delle Winx pubblicata sul n. 33
FANTASMI
Musa, la fata delle Winx amante della musica, si è recata nel negozio di Solimante, un famoso antiquario della zona, per
cercare vecchi spartiti da regalare a suo padre che ne fa collezione.
Non avendo molti soldi disponibili cerca qualcosa a poco prezzo, ma comunque interessante.
Solimante trova sorprendente che una ragazza giovane come Musa abbia una simile attenzione per suo padre e voglia spendere i suoi risparmi per comprargli un regalo...
ma Musa ha la risposta pronta, in difesa di tutti i ragazzi come lei che, nonostante siano giovani e amino divertirsi, non per questo vanno considerati sciocchi o privi di sentimenti.
Purtroppo, nonostante che Solimante le faccia vedere diversi oggetti disponibili nella sua bottega, Musa non trova merce interessante alla
portata del suo borsellino. Solimante resta un po’ pensieroso poi
consiglia la ragazza di recarsi da un certo Sifelius, un suo vecchio
amico, che abita lì vicino.
E’ un vecchio collezionista – spiega il
mercante – e sicuramente ha qualcosa di cui vorrà sbarazzarsi e
che andrà bene per te. Dì che ti mando io.
Poichè non è prudente per una ragazza recarsi in casa di uno sconosciuto da sola, Musa telefona a Bloom e si fa accompagnare da lei
alla casa di Sifelius. Ovviamente, Bloom accetta volentieri.
Le due ragazze trovano una vecchia villa in
periferia, che doveva essere bella e ricca un tempo, ma ora appare
molto trascurata. Attraversato un monumentale cancello, ora vecchio e
arrugginito, le due ragazze attraversano un vecchio parco per
arrivare alla casa la quale,
anche se mostra una antica grandezza ed eleganza, ora è in uno
spaventoso disordine e piena di cianfrusaglie. La cucina sporca e
chiaramente inutilizzata da tempo. Su tutto la polvere di lunghi anni
di rassegnazione e solitudine.
Quando però Musa gli espone le sue richieste, Sifelius ha un moto di fastidio e la liquida scortese: non ha niente da vendere, lui, tantomeno ad una ragazzina curiosa.
Sifelius, il padrone di casa, le accoglie burbero e scostante
ma poi, sentito che le manda Solimante, acconsente a farle entrare.
Quando però Musa gli espone le sue richieste, Sifelius ha un moto di fastidio e la liquida scortese: non ha niente da vendere, lui, tantomeno ad una ragazzina curiosa.
Le due ragazze stanno per andarsene quando Musa vede nell’altra stanza un enorme pianoforte e, vicino ad esso, una grande e preziosissima arpa coperta da un telo. Al contrario di tutto il resto, l’arpa e il pianoforte sono perfettamente puliti e luccicanti.
Musa accarezza ammirata la lucida superficie del
pianoforte e il vecchio Sibelius se ne accorge fissandola come se la
vedesse per la prima volta.
Ti interessa quel pianoforte? – Sbotta il
vecchio.
E’ veramente eccezionale – ribatte Musa- So
che è di una marca rara e preziosissima e non avrei mai creduto di
vederne uno. Mio padre me ne ha parlato spesso ma ovviamente è stato
sempre troppo costoso per lui.
Il vecchio sembra ammorbidirsi, poi, voltando le
spalle alle due ragazze – Torna domani – dichiara burbero - Darò
un’occhiata e magari troverò qualcosa che ti vada bene.
Le ragazze se ne vanno e, passando davanti al
negozio di Solimante, questi le ferma uscendo sulla soglia.
- E così il vecchio Sifelius ti ha fatto entrare, eh? E ti ha detto di tornare domani. Decisamente hai fatto colpo su di lui, ragazzina.
- E così il vecchio Sifelius ti ha fatto entrare, eh? E ti ha detto di tornare domani. Decisamente hai fatto colpo su di lui, ragazzina.
E di fronte alle domande di Musa, Solimante si
decide a raccontare qualcosa di più su quel suo vecchio amico.
Sifelius era un grande musicista, un giorno, che
girava l’Universo allietando i mondi con i suoi prodigiosi
concerti. Ma soprattutto lui si divertiva a suonare con la sua amata
moglie Irenja che lo accompagnava con l’arpa. Era una grande
artista anche lei ma non aveva mai voluto esibirsi in pubblico. Lei
suonava solo per lui e quei due formavano una coppia perfetta,
nell’arte come nella vita.
Un giorno però Irenja era morta per una grave
malattia e da quel giorno Sifelius non è stato più lui. Niente più
concerti, niente meravigliose composizioni, niente luce nella stanze
della loro splendida villa che in breve cadde nell’abbandono.
- Io stesso non ho quasi più rivisto il mio vecchio
amico che si è lasciato andare - conclude Solimante, con una vena di tristezza nella voce.
Solimante aveva capito che Musa avrebbe potuto
far breccia nel cuore dell’amico. Per questo l'aveva mandata da lui, sperando che, incontrando un volto nuovo e gentile, l'amico si sarebbe risollevato un po'.
Come d'accordo, il giorno seguente Musa
torna alla villa di Sifelius, stavolta da sola...
torna alla villa di Sifelius, stavolta da sola...
portando dei dolcetti e un mazzolino di fiori al vecchio Sifelius che la accoglie con la solita scontrosità dandole però i vecchi spartiti che le aveva promesso. Ma quando Musa gli chiede qualcosa dell’arpa e di sua moglie, lui torna del suo pessimo umore, rispondendole in malo modo e facendola andar via.
Ma mentre Musa si allontana delusa e rattristata, Sifelius vede i
dolcetti e il mazzolino di fiori lasciati sul tavolo e si
raddolcisce.
Pentito dei suoi modi rudi e colpito invece dalla gentilezza di Musa, Sifelius la insegue nel parco e la ferma prima
che esca dal cancello. Si scusa con lei e insiste perchè si sieda con lui nel parco, su una vecchia panchina. Qui i due stanno a lungo in silenzio; nessuno dei due ha il coraggio di parlare, ma Musa sente che lei deve comunque stare lì e aspettare.
Lentamente, guardandosi intorno, Sifelius si accorge di quando sia bella la primavera. Di quanto sia bello, nei momenti di difficoltà avere vicino qualcuno disposto ad ascoltarti.
Finalmente si lascia andare e decide di mostrare a Musa tutto il suo dolore, raccontandole di quanto gli manchi sua moglie e come, da quando lei non c'è più, la vita gli appaia vuota e inutile.
Lentamente, guardandosi intorno, Sifelius si accorge di quando sia bella la primavera. Di quanto sia bello, nei momenti di difficoltà avere vicino qualcuno disposto ad ascoltarti.
Finalmente si lascia andare e decide di mostrare a Musa tutto il suo dolore, raccontandole di quanto gli manchi sua moglie e come, da quando lei non c'è più, la vita gli appaia vuota e inutile.
Eppure - conclude Sifelius - se potessi suonare
un’ultima volta con lei sento che sarei felice. Che potrei riconciliarmi con la vita.
Musa decide di aiutarlo (non è a questo che servono le fate?) e, tornata ad Alfea ne parla con le
Winx.
Ovviamente si scatena una grande discussione; Stella, in particolare, dice che l'impresa pensata da Musa è tutt'altro che facile e che lei è stata imprudente ad impegnarsi e a promettere una cosa del genere.
Evocare i fantasmi e la gente morta è roba da magia nera! Guai se la preside Faragonda venisse a saperlo, e poi loro hanno tanto da fare, tra poco c'è il compito di matemagica e lei non ha ancora studiato niente, e poi... e poi ... ma Stella si rende conto di esagerare e, dopo quella sceneggiata che non incanta nessuno, si convince di colpo e dichiara che sì... farà anche lei la sua parte per aiutare Musa, non sono forse il Winx Club?
Ma Stella non aveva tutti i torti a dire che la magia richiesta da Musa è molto difficile. Le ragazze studiano a lungo il problema, cercando in biblioteca ma non trovano nulla che possa evocare la moglie di Sifelius. Fare le magie non è facile e certamente serve sempre studiare e impegnarsi moltissimo...
Finchè Bloom si ricorda della sua sorella Dafne che è un fantasma e che potrebbe aiutarla in qualche modo. In fondo anche Dafne è uno spirito e forse ci vuole uno spirito per richiamare un altro spirito.
Ovviamente si scatena una grande discussione; Stella, in particolare, dice che l'impresa pensata da Musa è tutt'altro che facile e che lei è stata imprudente ad impegnarsi e a promettere una cosa del genere.
Evocare i fantasmi e la gente morta è roba da magia nera! Guai se la preside Faragonda venisse a saperlo, e poi loro hanno tanto da fare, tra poco c'è il compito di matemagica e lei non ha ancora studiato niente, e poi... e poi ... ma Stella si rende conto di esagerare e, dopo quella sceneggiata che non incanta nessuno, si convince di colpo e dichiara che sì... farà anche lei la sua parte per aiutare Musa, non sono forse il Winx Club?
Ma Stella non aveva tutti i torti a dire che la magia richiesta da Musa è molto difficile. Le ragazze studiano a lungo il problema, cercando in biblioteca ma non trovano nulla che possa evocare la moglie di Sifelius. Fare le magie non è facile e certamente serve sempre studiare e impegnarsi moltissimo...
Finchè Bloom si ricorda della sua sorella Dafne che è un fantasma e che potrebbe aiutarla in qualche modo. In fondo anche Dafne è uno spirito e forse ci vuole uno spirito per richiamare un altro spirito.
Bloom e le Winx quindi vanno al lago di Roccaluce e in una grotta sotto le acque del lago, si
incontrano con Dafne.
Questa dice a Bloom che è possibile richiamare uno
spirito, ma occorre una grande magia, molte energie unite e un grande
amore. Poiché le Winx e Sifelius hanno tutti i componenti necessari, si mettono
d’accordo per richiamare lo spirito di Irenja in un giorno
stabilito. Inoltre Dafne consegna a Bloom una polvere magica da disperdere nell'aria al momento giusto.
Le Winx vanno ad avvertire Sifelius e lui si
sveglia come da un sogno, tornando trepidante ed eccitato come un
bambino all'idea di reincontrare sua moglie. Ma occorre sistemare la casa; lui si rende conto improvvisamente che non può accogliere la moglie
in una simile stamberga. A questo però provvedono le Winx che,
trasformandosi in Enchantix e aumentando così i loro poteri, eseguono in poche ore il lavoro di cento operai
ringiovanendo la casa e risistemando il giardino (questo ovviamente è
il compito di Flora).
In ogni caso per le cose dove la magia non riesce del tutto, pensano sli specialisti, venuti a dare volentieri una mano su richiesta delle ragazze.
In ogni caso per le cose dove la magia non riesce del tutto, pensano sli specialisti, venuti a dare volentieri una mano su richiesta delle ragazze.
Al momento stabilito poi, le Winx si riuniscono e,
con grande impegno e fatica (il che desta l’ammirazione di Sifelius
che si stupisce di quanto possano fare, solo volendolo, gli stessi
giovani che lui, tempo prima, giudicava ignoranti e sfaticati)
creano la magia che evoca lo spirito di Irenja, che finalmente appare al marito
in tutto il suo splendore.
Dopo alcuni momenti di tenerezza i I due decidono
di suonare insieme ancora una volta e le Winx e i loro amici
assistono all’incredibile concerto.
Poi la moglie saluta per l’ultima volta il
marito e lo accarezza invitandolo a non lasciarsi andare. Ha ancora
cose da fare in questa vita.
- Falle bene per me - Lo incita Irenja.
- Falle bene per me - Lo incita Irenja.
Lo spirito sparisce, ma Sifelius è guarito dalla
sua depressione. La casa è rinata e quando escono trovano
all’esterno una gran folla che è stata richiamata dalla splendida
musica e ora applaude entusiasta.
Con il loro concerto fatato, Sifelius e sua moglie hanno avuto ancora una volta un grande successo.
Tra di loro c’è anche Faragonda che aveva visto le fate armeggiare e le aveva seguite chiedendosi perchè, da un po' di tempo, le Winx fossero poco attente alle lezioni. Anche lei ora ha sentito la musica e si complimenta con il musicista.
Inoltre, riconoscendo il grande lavoro fatto dalle Winx per studiare e creare la magia, le promuove sul campo, come se avessero svolto benissimo un compito in classe! In fondo, quello che hanno fatto è proprio quello che devono fare le fate: risolvere i problemi della gente e ridare serenità e felicità.
Con il loro concerto fatato, Sifelius e sua moglie hanno avuto ancora una volta un grande successo.
Tra di loro c’è anche Faragonda che aveva visto le fate armeggiare e le aveva seguite chiedendosi perchè, da un po' di tempo, le Winx fossero poco attente alle lezioni. Anche lei ora ha sentito la musica e si complimenta con il musicista.
Inoltre, riconoscendo il grande lavoro fatto dalle Winx per studiare e creare la magia, le promuove sul campo, come se avessero svolto benissimo un compito in classe! In fondo, quello che hanno fatto è proprio quello che devono fare le fate: risolvere i problemi della gente e ridare serenità e felicità.
Grazie all'impresa delle Winx e al successo dell'ultimo concerto, Sifelius comprende come la sua musica possa dare
sollievo a molta gente e come non sia giusto richiudersi nel suo
guscio, nonostante il grande dolore provato. Così decide di continuare i suoi concerti, accogliendo giovani
promettenti nella sua casa, trasformando la splendida dipendence
nel parco in un auditorium. Durante le sue tournèe i migliori
giovani musicisti di ogni corso lo accompagneranno e suoneranno con lui e la sua vita avrà ancora uno scopo.
Ovviamente, nell’auditorium a disposizione di tutti, c’è anche una sezione di musica rock dove si ritrovano anche i ragazzi con il loro complesso e quando suonano Sky e compagni le Winx non mancano mai.
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La storia è stata pubblicata sul numero 33
di Winx Club Magazine del dicembre 2006.
Le Winx sono state ideate da
Iginio Straffi
Le Winx sono state ideate da
Iginio Straffi
Soggetto e sceneggiatura di questa storia
Marinato Manuela-Giorgio Pezzin
Marinato Manuela-Giorgio Pezzin
Matite di
Adriana Farina e Pierdomenico Sirianni
Adriana Farina e Pierdomenico Sirianni
Chine di
Alessandro Battan e Arianna Florean
Colori di
Michele Bizzi e Tommaso Renieri, Carlo Sandri, Fabio Piacentini
© Rainbow Spa
Tutti i diritti riservati.
Ho letto la storia delle winx e la trovo interessante, non mi resta che raccontarla alle mie bambine per farle dormire! Saluti Enza
RispondiEliminaCiao Enza. Mi fa piacere che ti sia piaciuta. Ne metterò delle altre che sto preparando.
EliminaCiao sono Cristina, un'appassionata delle Winx. Mi piace mantenermi aggiornata e seguo sin dalla prima serie le fatine. Oramai con la nuova serie Sirenix ed Harmonix forse si è perso un pò il senso iniziale del cartone, ma continua in ogni modo sempre a suscitare interesse in noi fans delle Winx. Complimenti per la storia dei fantasmi.
RispondiEliminaCiao Cristina. Grazie dei complimenti. Sono d'accordo con te che le Winx si sono un po' perse per strada, anche a causa del minor numero di pagine che consente storie meno complesse. Io e mia moglie non le scriviamo più da tempo, ma ci ricordiamo sempre con piacere del lavoro fatto. Fantasmi è stata una delle nostre più belle, ma ce ne sono altre che richiameremo alla memoria e faremo conoscere ai nuovi lettori. Saluti.
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